Il bisogno di comunicare

ByMagnus

Il bisogno di comunicare

Una celebre canzone dei Pink Floyd, “Keep Talking”, ha inizio con una citazione di Stephen Hawking, il compianto astrofisico inglese. Le sue parole, tradotte per l’occasione, dicono: “per milioni di anni gli uomini hanno vissuto come animali, poi è accaduto qualcosa che ha sguinzagliato la forza della nostra immaginazione, abbiamo imparato a parlare”.

Gli antropologi e i paleoantropologi sono concordi nel definire la capacità di comunicare come il punto di svolta della nostra storia evolutiva.

Un evento straordinario?

Per molti decenni abbiamo creduto che il dono della parola fosse un evento straordinario accaduto durante il nostro percorso come homo sapiens, il risultato di condizioni straordinarie e irripetibili che ci hanno per sempre reso quello che siamo oggi. In realtà, la nostra capacità di parlare è frutto di un processo lungo milioni di anni che ha interessato la nostra biologia così come il nostro sviluppo cognitivo e di apprendimento sociale.

L’azione comunicativa

Dai primi suoni emessi dai nostri progenitori al linguaggio complesso che padroneggiamo tutti i giorni, è strabiliante notare quanto sia diventato fondante per la nostra specie il poter comunicare in modo articolato.

Parlare è infatti un’azione comunicativa che permette di riconoscere se stesso (col dialogo interiore che intercorre sempre al nostro interno) e l’altro, definendo i contorni di ciò che noi chiamiamo essere umano. Possiamo dire che esistere significa comunicare, infatti laddove non c’è comunicazione, non vi è esistenza. Attenzione a non confondere l’assenza di parola con il silenzio: questo è sì mancanza verbale, ma non assenza di comunicazione.

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